Articoli

Normativa di riferimento, spazi confinati

Gli spazi confinati sono ambienti chiusi o semi-chiusi con limitati punti di ingresso e uscita e limitata ventilazione naturale. Questi ambienti sono abbastanza grandi da consentire l’accesso fisico di un lavoratore, ma non sono progettati per un’occupazione continuativa. Gli spazi confinati possono presentare rischi significativi per la sicurezza e la salute dei lavoratori che vi entrano o vi lavorano.

Il D.Lgs. 81/2008

La normativa che regola gli spazi confinati è contenuta principalmente nel “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro” (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81), noto anche con l’acronimo “D.Lgs. 81/2008” o “Testo Unico Sicurezza”.

Il D.Lgs. 81/2008, insieme alle norme tecniche di riferimento, stabilisce le disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro per tutte le aziende e i luoghi di lavoro in Italia. Riguardo agli spazi confinati, l’articolo 179 del Testo Unico prevede specifiche misure di prevenzione e protezione.

In particolare, l’articolo 179 del D.Lgs. 81/2008 tratta degli “interventi in spazi confinati”. Esso stabilisce che i lavoratori non possono accedere a spazi confinati senza che siano stati adottati misure di prevenzione e protezione, e che i datori di lavoro sono tenuti a effettuare una valutazione dei rischi specifici per tali spazi. Inoltre, vengono dettagliati gli obblighi dei datori di lavoro riguardo alle procedure operative, all’informazione e formazione dei lavoratori, alle attrezzature di protezione individuale (EPI) e ai sistemi di emergenza e di soccorso.

Le procedure per gli interventi in spazi confinati devono essere definite e documentate nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) dell’azienda, che rappresenta un elemento chiave nella gestione della sicurezza sul lavoro.

Il DPR 177/2011

Il DPR 177/2011 definisce le misure minime di sicurezza da adottare nelle attività lavorative svolte all’interno degli ambienti confinati. Il Decreto prevede procedure generali di prevenzione e protezione tra cui: valutazione dei rischi prima di iniziare qualsiasi attività, formazione specifica per tutti i lavoratori che entrano in un ambiente confinato, equipaggiamento protettivo adeguato al tipo di rischio presente e ispezioni periodiche degli spazi confinati. L’obiettivo principale del DPR 177/2011 è quello di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori nell’ambiente confinato, fornendo loro tutti i mezzi necessari per compiere il proprio lavoro in condizioni sicure.

Vuoi maggiori informazioni? Contattaci!

Aiutiamo l’RSSP a mappare gli ambienti confinati o sospetti di inquinamento all’interno dell’azienda. Una volta individuati gli spazi confinati, ne verifichiamo i rischi collegati e identifichiamo sia le procedure di lavoro e manutenzione all’interno, sia le procedure in caso di emergenza o infortunio.

Permesso di lavoro e piano emergenza per spazi confinati

Prima dell’inizio dei lavori in ambienti confinati il datore di lavoro deve redigere e firmare il permesso di lavoro. Il documento deve essere controfirmato dal datore di lavoro dell’impresa committente e, per presa visione, dai lavoratori che accedono allo spazio confinato.

Il permesso di lavoro deve contenere almeno:

  • le caratteristiche dell’ambiente confinato e degli interventi che devono essere effettuati
  • il nominativo del preposto e degli addetti all’intervento
  • l’esito di controlli/verifiche effettuate prima dell’accesso
  • i DPI e le attrezzature da utilizzare durante i lavori
  • le misure di prevenzione e protezione da applicare

Il rischio residuo può essere fronteggiato con un piano di emergenza, che deve essere portato a conoscenza di tutti i lavoratori coinvolti a vario titolo e messo a disposizione delle squadre di soccorso esterno.

La procedura di emergenza deve contenere almeno:

  • le caratteristiche dei luoghi di lavoro
  • i nominativi dei responsabili della gestione dell’emergenza
  • una sintesi della valutazione del rischio
  • modalità di chiamata e assistenza agli addetti del Servizio Sanitario Nazionale e dei Vigili del Fuoco
  • planimetria riportante la geometria del luogo di lavoro, l’ubicazione del materiale di soccorso e l’indicazione delle vie di accesso
  • modalità di informazione e formazione del personale addetto all’emergenza
  • modalità e periodicità di addestramento alle procedure di emergenza
  • l’elenco delle attrezzature e dei DPI messi a disposizione per le operazioni di soccorso
  • l’individuazione di un percorso di accesso dei mezzi di soccorso tenendo conto della viabilità interna ed esterna.
  • Il piano di emergenza deve individuare singole fasi operative secondo una determinata gerarchia (chi fa che cosa) e deve essere periodicamente aggiornato.

Devi svolgere un lavoro in uno spazio confinato? Il nostro team è un punto di riferimento nell’ambito dei lavori negli spazi confinati o sospetti di inquinamento

Richiedi maggiori informazioni

Tel. 071-7108525

I requisiti di sicurezza richiesti per poter operare in ambienti confinati

Gli spazi confinati industriali non sono progettati per una prolungata presenza di persone e lavoratori, né sono destinati ad esserlo.

Gli incidenti mortali accaduti a lavoratori impegnati in lavori in spazi confinati aziendali o industriali pubblicati dall’INAIL, sono ancora troppo sconfortanti. Purtroppo sono spesso incidenti plurimi, perché coinvolgono non solo gli addetti ai lavori nei suddetti spazi, ma anche i loro soccorritori.

1 Requisito di sicurezza: come entrare e come uscire dagli spazi confinati?

Valutare l’ingresso in relazione al passo d’uomo:

orientamento di ingresso in verticale o orizzontale

dimensioni spazio di manovra di persone e attrezzature nell’immediato ingresso

distanza dal punto di lavoro all’interno

presenza di ostacoli sul percorso, sia per persone che attrezzature

altezza rispetto al piano stabile esterno e valutazione degli eventuali rischi

altezza dell’apertura rispetto al piano stabile interno e necessità di un sistema di accesso di supporto (scala o cavi)

2 Requisito di sicurezza: calcolare gli spazi

É necessario fare un’accurata valutazione della conformazione dello spazio in questione e di come accedervi, valutando con priorità:

dimensioni geometriche e volume d’aria

altezza in relazione al piano di calpestio e alla necessità di strutture di supporto quali scale o ponteggi

valutazione del piano interno, se pedonabile o in sospensione

presenza di ostacoli o altri pericoli (caduta, inciampo, frane di materiali, elementi taglienti)

presenza di compartimentazioni interne

tubature da bloccare prima dell’ingresso

3 Requisito di sicurezza: comunicare

È fondamentale un sistema di comunicazione che permetta agli operatori al lavoro all’interno di spazi confinati aziendali di tenersi in contatto fra di loro, ma anche con operatori all’esterno, o di lanciare un allarme in caso di pericolo. In questo modo un intervento di soccorso sanitario può risultare tempestivo.

4 Requisito di sicurezza: valutare l’atmosfera

Prima di entrare in ambienti confinati industriali, bisogna sempre presumere che al loro interno possa esserci un’atmosfera pericolosa. Da qui la necessità di adottare sempre appropriate misure di sicurezza. In particolare, la rilevazione di gas e sostanze chimiche, all’esterno (in prossimità dell’ingresso) quanto all’interno degli spazi confinati industriali. È utile ad esempio effettuare un test dall’esterno, tramite sonda, su stratificazioni diverse, per intercettare gas con pesi specifici diversi. La misurazione della situazione atmosferica all’interno dello spazio confinato aziendale dev’essere continuativa e se possibile, anche una lettura da remoto.

Lavora in sicurezza negli spazi confinati, affidati ad ICON SNC

Verifichiamo le procedure, identifichiamo i rischi, forniamo le soluzioni d’intervento, addestriamo.

Richiedi maggiori informazioni

Tel. 071-7108525

Il DPR 177/2011 nacque con l’intento di definire le imprese e i lavoratori autonomi in possesso dei requisiti per operare negli spazi confinati o sospetti di inquinamento, in modo tale garantire un più alto livello di prevenzione e protezione di chi opera in quel campo.

Il Decreto del Presidente della Repubblica n. 177 del 14/09/11 “Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti, a norma dell’articolo 6, comma 8, lettera g), del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81”, entrato in vigore il 23/11/11, norma la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi e le procedure generali di sicurezza da applicare nei lavori in spazi confinati e/o negli ambienti con sospetto inquinamento.

Le principali misure previste dal D.P.R. n. 177/11 sono:

– obbligo per le imprese e i lavoratori autonomi che effettuano lavori in ambienti confinati, in aggiunta ai già previsti obblighi del D.Lgs. 81/08, di effettuare specifica informazione, formazione e addestramento a tutti i lavoratori (compreso il datore di lavoro, qualora impegnato nei lavori) con verifica di apprendimento e di aggiornamento periodico relativamente ai rischi presenti degli “ambienti confinati”, nonché alle specifiche procedure di sicurezza e di emergenza da mettere in atto.

– obbligo per le imprese impegnate in lavori in ambienti confinati di dotarsi di idonei D.P.I. e attrezzature di sicurezza (sistemi anticaduta e di accesso in sospensione, autorespiratori, sistemi di recupero e soccorso, rivelatori di gas infiammabili e/o tossici e/o di ossigeno) necessari per garantire la sicurezza nei lavori in spazi confinati;

– obbligo per le imprese che eseguono lavori in ambienti confinati di disporre di “personale esperto” in numero non inferiore al 30% (si intende “persona esperta” un lavoratore che abbia maturato almeno tre anni di esperienza nei lavori in “ambienti confinati”);

– obbligo per il committente di informare, prima dell’accesso nello spazio confinato, tutti i lavoratori impegnati in merito a tutti i rischi presenti nell’area di lavoro, con un incontro di durata non inferiore ad un giorno.

Grazie alla sua esperienza, Icon Snc propone una vasta gamma di prodotti e servizi dedicati ai lavori in spazi confinati, DPI in vendita, selezionati tra i migliori marchi presenti sul mercato consigliando il cliente, se necessario, nella scelta del prodotto e nelle tecniche idonee al suo ambito lavorativo.

Richiedi maggiori informazioni
Tel. 071-7108525

 

Quali sono gli elementi essenziali per la prevenzione negli spazi confinati?

Il datore di lavoro deve, per prima cosa, valutare se sia possibile evitare di far entrare gli operatori in spazi confinati. Un diverso approccio concettuale, metodologico e tecnico può evitare la necessità di svolgere operazioni all’interno di tali ambienti pericolosi.

È fondamentale, poi, effettuare un’adeguata e opportuna valutazione dei rischi correlati alle attività da svolgere, al fine di decidere quali misure siano necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori. Per quanto riguarda i lavori che si svolgono all’interno di spazi confinati, questo implica l’identificazione dei pericoli presenti, la valutazione dei rischi e l’individuazione delle misure precauzionali da prendere.

E nella maggior parte dei casi, “per una corretta valutazione, si dovranno prendere in considerazione:

il tipo di attività;

il tipo di ambiente di lavoro;

i materiali e le attrezzature usati;

l’idoneità degli addetti;

le soluzioni da adottare per interventi d’emergenza.

Affidati ad esperti del settore, scegli ICON SNC!

Elementi essenziali per la prevenzione in spazi confinati:

Nomina di un supervisore, preposto: i supervisori sono tenuti a garantire l’effettiva adozione delle misure precauzionali stabilite, a controllare, che per ogni fase del lavoro, sussistano le relative condizioni di sicurezza e ad essere presenti, durante lo svolgimento dei lavori.

Idoneità del personale: si tratta di stabilire se i lavoratori abbiano maturato una sufficiente esperienza e possiedano l’idoneità fisica.

Isolamento: nel caso in cui sia possibile che gas, fumi o vapori penetrino nello spazio confinato, sarà necessario provvedere all’isolamento fisico delle condotte, e degli altri sistemi.

Pulizia preventiva degli spazi: le operazioni di pulizia potrebbero essere necessarie a garantire che, durante lo svolgimento dei lavori, non si sviluppino fumi da residui o altri materiali.

Verifica delle dimensioni dell’apertura di accesso: verificare che l’accesso sia abbastanza ampio da garantire ai lavoratori, anche muniti dei vari dispositivi, di entrare ed uscire facilmente dall’area interessata e di permettere un accesso e un’uscita rapidi in caso di emergenza.

Efficienza della ventilazione: in alcuni casi è possibile aumentare il numero delle aperture presenti nell’ambiente di lavoro così da migliorare l’aerazione. Tuttavia, può rendersi necessario l’uso di un sistema di ventilazione forzata per assicurare un adeguato apporto di aria pulita. Un sistema di ventilazione di questo tipo si rende indispensabile nel caso in cui, all’interno dello spazio si faccia uso di bombole a gas o dispositivi alimentati a diesel, a causa dei pericoli derivanti dall’accumulo dei gas di scarico.

Sistemi d’illuminazione e dispositivi speciali: negli ambienti in cui l’atmosfera è potenzialmente infiammabile o esplosiva, è fondamentale usare dispositivi adeguati che non emettano scintille e sistemi d’illuminazione schermati.

Uso di respiratori: l’uso di respiratori si rende necessario nel caso in cui l’aria non possa essere resa respirabile a causa della presenza di gas, fumi o vapori, o a causa dell’assenza di ossigeno.

Predisposizione per le misure d’emergenza: si tratta di approntare i dispositivi necessari, i corsi di formazione e le esercitazioni pratiche.

Sistema di comunicazione: è necessario stabilire un adeguato sistema di comunicazione in modo da permettere ai lavoratori impegnati all’interno dell’ambiente confinato di tenersi in contatto con quelli all’esterno, e di lanciare l’allarme in caso di pericolo.

Se devi svolgere un lavoro negli spazi confinati affidati ai professionisti qualificati!

Una volta individuati gli spazi confinati, ne verifichiamo i rischi collegati e identifichiamo sia le procedure di lavoro e manutenzione all’interno, sia le procedure in caso di emergenza o infortunio.

Per maggiori info:

Tel 071/7108525

E-mail: info@iconsnc.it

Una corretta valutazione dei rischi per i lavori in sotterraneo

Lavorare in sicurezza è essenziale per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. Se questo vale per tutti i settori produttivi e per tutti i tipi di lavoro, lo è ancor di più per quelle attività in cui i lavoratori sono esposti ad una categoria di rischio alto.

Ci sono ambienti di lavoro potenzialmente più pericolosi di altri e, per tale motivo, vengono assoggettati ad una normativa specialistica, come quella concernente la sicurezza nei lavori in sotterraneo.

I lavori in sotterraneo, ovvero quelli nelle gallerie, nelle caverne, nelle miniere o nei pozzi, presentano specifici fattori di rischio. Per garantire efficienti ed efficaci misure di tutela, occorre studiare i rischi presenti nell’ambiente di lavoro, al fine di poter mettere il lavoratore nella condizione di lavorare in sicurezza.

La Valutazione dei rischi

La valutazione dei rischi va alla ricerca dei diversi fattori di rischio, quali quelli legati alla salubrità, all’illuminazione, al microclima. Ma se tale valutazione può sembrare semplice in alcuni ambienti di lavoro, potrebbe non essere altrettanto in presenza di lavori in sotterraneo.

La prima cosa da verificare è la salubrità dell’ambiente di lavoro in relazione alla ventilazione e al monitoraggio della presenza di gas. Le gallerie sono ambienti chiusi, senza fonti di luce o di aria naturale. In un ambiente così non è sempre possibile garantire il ricambio dell’aria. Se poi vengono utilizzati anche mezzi che producono polveri (tipo un escavatore) o da cui fuoriescono sostanze inquinanti (ad esempio, dal tubo di scarico di un camion a motore diesel), la qualità dell’aria certamente va a peggiorare.

Dunque, è fondamentale analizzare le caratteristiche del motore (manutenzione, potenza, usura del mezzo) e le caratteristiche delle emissioni inquinanti (quantità e tipologia) e dei dispositivi di abbattimento delle stesse emissioni (se funzionanti e sufficienti), per poi adottare delle misure di tutela adeguate a salvaguardare i lavoratori.

Inoltre, anche le manovre di movimentazione dei mezzi negli ambienti sotterranei possono comportare rischi elevati per i lavoratori, soprattutto per la scarsità di illuminazione e l’amplificazione dei suoni che caratterizza questi ambienti.

Un altro pericolo è rappresentato dalle infiltrazioni dell’acqua. La normativa, a riguardo, afferma che «Le misure minime di sicurezza per evitare l’irruzione e la stagnazione di acqua in galleria, nonché le opportune misure per l’evacuazione della stessa, in particolare derivante da acque sorgive e di falda, incontrate nel corso dello scavo”, vanno prese dopo aver valutato “la portata, le pressione e la temperatura dell’acqua presente nell’ammasso roccioso o nei terreni attraversati, anche per mezzo di fori spia di idonea lunghezza; l’allontanamento delle acque può essere eseguito mediante cunicolo di scolo oppure, nelle tratte in contropendenza, tramite eiettori o pompe centrifughe azionate ad aria compressa o con energia elettrica, correttamente dimensionate per garantire un rapido smaltimento delle acque».

Un altro aspetto da considerare è il sistema di comunicazione con l’esterno che deve essere conosciuto dai lavoratori al fine di chiedere aiuto in caso di bisogno e dai soccorritori in caso di intervento.

Il personale di soccorso che entra nei sotterranei, per qualsiasi tipologia di emergenza, deve avere a disposizione tutte le informazioni riguardanti le caratteristiche dell’ambiente di lavoro, per poter adottare tutte le procedure in grado di garantire che l’azione di soccorso avvenga in condizioni di sicurezza e non diventi, a sua volta, fonte di pericoli.

Per consentire l’accesso dei lavoratori in un ambiente confinato è necessario valutare i rischi per poter determinare le misure di prevenzione e protezione che garantiscano loro salute e sicurezza.

Contatta Icon snc:

https://www.iconsnc.it/portfolio-articoli/spazi-confinati/

I principali fattori di rischio degli ambienti confinati.

Lo spazio confinato è un ambiente limitato, in cui il pericolo di morte o di infortunio grave è molto elevato, a causa della presenza di sostanze o condizioni di pericolo (ad es. mancanza di ossigeno).

Ma quali sono i fattori di rischio riscontrabili in un ambiente confinato?

1.Configurazione dello spazio e delle vie di uscita;

L’accesso all’area di lavoro potrebbe avvenire attraverso un’apertura di dimensioni ridotte (es. una botola). L’uscita o le operazioni di salvataggio in situazioni critiche potrebbero pertanto risultare più complesse (Necessità procedure in caso di emergenza).

  1. Carenza di ossigeno;

Ciò può accadere per esempio:

– quando si verifica una reazione tra alcuni tipi di terreno e l’ossigeno contenuto nell’aria;

– a seguito della reazione tra le acque sotterranee, il gesso e calcare, dalla quale si produce anidride carbonica;

– nelle stive delle navi, nei container da carico, nei camion da trasporto, ecc. come conseguenza della reazione del carico stesso con l’ossigeno presente nell’ambiente

  1. Presenza di sostanze tossico/nocive, infiammabili o comburenti

Queste possono per esempio:

– accumularsi all’interno di condotte, tombini e cavità collegate al sistema fognario;

– invadere cisterne o serbatoi tramite le condotte di collegamento;

– filtrare all’interno di fosse e cavità in terreni contaminati, come vecchie discariche e impianti per il gas.

Le sostanze possono essere:

– Sostanze liquide e solide che, se perturbate, possono improvvisamente riempire l’ambiente o rilasciare gas. Le sostanze non agglomerate, come quelle granulose, possono solidificare parzialmente o formare degli accumuli all’interno dei silos, causando ostruzioni che possono collassare inaspettatamente.

– Residui all’interno di cisterne, serbatoi o depositi su superfici interne, che possono emettere gas, fumi o vapori.

Il rischio principale è dovuto alla possibile presenza di atmosfera incompatibile con la vita.

Il rischio più insidioso, negli ambienti confinati è quello di restare senza ossigeno è questo comporta riflessi ritardati, perdita di controllo muscolare, impossibilità a reagire, perdita di conoscenza, danno cerebrale irreversibile da ipossia con paralisi, stato comatoso, progressiva morte cellulare e neuronale, eccetera.

Un errore nell’identificazione o nella valutazione del potenziale pericolo può avere conseguenze fatali.

Ambiente confinato, formazione obbligatoria

La formazione, oltre ad essere un obbligo certificato, assume importanza strategica per tutti gli operatori di questo settore, la normativa di riferimento (DPR 177/2011) definisce i criteri d i contenuti formativi, obbligando i soggetti interessati ad erogarla ed a sostenerla.

L’obbligo impone di effettuare formazione specifica sui rischi, documentata e con verifica di apprendimento, con durata commisurata alla natura dell’attività, per ogni singola lavorazione.

ICON SNC Offre Soluzioni Complete Personalizzate per sistemi Anticaduta e per Spazi Confinati e/o sospetti d’inquinamento.

Dall’installazione, Formazione degli addetti e Manutenzione dei sistemi, ti segue in ogni fase di messa in Sicurezza.

Contattaci ora: https://www.iconsnc.it/portfolio-articoli/spazi-confinati/