La formazione è un requisito fondamentale per lavorare in piena sicurezza negli spazi confinati. I lavoratori devono essere consapevoli di tutti i rischi e pericoli e preparati per agire nel modo corretto a ogni evenienza.

Il decreto legislativo 81/2008 definisce gli spazi confinati come un qualsiasi ambiente lavorativo limitato a cui è possibile accedere, in cui è presente un pericolo di morte molto elevato a causa della possibile presenza di:

-Sostanze nocive e/o gas tossici

-Situazioni potenzialmente pericolose come mancanza di ossigeno, esplosioni o incendi.

Il decreto legislativo 81/2008 prevede obbligatoriamente l’informazione, la formazione e la preparazione per tutti i lavoratori che operano in spazi confinati. La formazione per spazi confinati è estesa a tutto il personale, compreso il datore di lavoro, se questi vengono impiegati per attività lavorative, anche sporadiche, in spazi confinati o con sospetto inquinamento.

La normativa prevede inoltre che la formazione deve rispettare una durata ben precisa e prevedere la corretta frequenza di aggiornamento nonché una corretta validazione dei corsi. La formazione infatti dovrà essere comprovata da test teorici e pratici per verificare il corretto apprendimento dei concetti.

Lavori in un ambiente confinato? Allora hai bisogno del nostro corso di formazione!

La formazione relativa agli spazi confinati è dedicata a tutti quei professionisti che sono inclusi in attività lavorative e/o di supervisione in spazi confinati o con sospetto inquinamento.

Le figure professionali che più comunemente partecipano ad un corso di formazione in spazi confinati operano in:

Tubazioni;

Serbatoi;

Cisterne aperte;

Silos;

Scavi a sezione ristretta.

Reti fognarie;

Camere di combustione all’interno di forni;

Locali tecnici di piscine;

Sistemi di drenaggio chiusi;

Ambienti con scarsa o assente ventilazione;

Vasche.

Scopri subito maggiori dettagli sul nostro corso spazi confinati.

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I dispositivi di protezione del capo servono a proteggere contro i rischi legati alla caduta di oggetti o dall’urto del capo contro oggetti fissi

In numerose attività in cui la testa è esposta a un pericolo è obbligatorio l’uso di una protezione. Gli elmetti di sicurezza, o caschi antinfortunistici, sono dei dispositivi di protezione individuale progettati per proteggere la testa e il cranio di chi li indossa.

Sono indispensabili in aree di lavoro pericolose e prevengono i danni da caduta accidentale del lavoratore o di materiali dall’alto.

Questo speciale casco da lavoro è progettato per resistere agli urti e alla penetrazione, riuscendo a dissipare l’energia d’urto e potendo deviare, grazie alla sua particolare forma, gli oggetti con cui si scontra.

Per essere conformi questi DPI devono essere muniti di un aggancio di sicurezza sotto il mento, per evitare che scivoli via o si sposti pericolosamente.

Alcuni modelli di caschi antinfortunistici, per esempio, sono dotati di:

-visiera per proteggere gli occhi dagli agenti irritanti

-dispositivi otoprotettivi per preservare la salute dell’apparato uditivo

-maschere per la protezione delle vie aeree

-colori fluo e appendici catarifrangenti per dare all’operatore alta visibilità

-colori scuri e opacità per limitare la visibilità del lavoratore (per esempio in ambito militare)

-protezioni per il collo

-imbottiture intercambiabili

-sostegno per lampade frontali

-strumenti di isolamento acustico

-fessure di ventilazione per garantire prese d’aria laterali.

In che categoria di DPI rientrano gli elmetti?

Gli elmetti di sicurezza possono essere DPI di seconda o di terza categoria, in base alla certificazione che viene data.

Quelli di terza servono a proteggere i lavoratori da danni gravi o permanenti in attività che possono causare anche la morte. Quelli di seconda categoria, comprendono dispositivi legati ad attività con rischio rilevante, ma non sufficientemente significativo da rientrare nella categoria più alta.

Gli elmetti rientrano in genere nella seconda categoria, ma se sono DPI salva vita, utili per esempio a tutelare l’operatore dai rischi elettrici, allora rientrano nella terza.

Manutenzione degli elmetti

Come tutti gli altri DPI anche i caschi infortunistici devono essere conservati in buone condizioni: solo così è possibile lavorare in sicurezza e tutelarsi da ogni possibile rischio.

La manutenzione deve essere regolare e deve essere eseguita secondo le tempistiche e gli standard indicati nel libretto con le istruzioni d’uso.

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