Articoli

Prima di svolgere attività in un ambiente confinato, è necessario valutarne i rischi al fine di determinare le misure di prevenzione e protezione che garantiscano la salute e la sicurezza dei lavoratori.

Al fine di prevenire gli infortuni negli ambienti confinati, è fondamentale adottare le procedure preliminari.

Quali sono?

-Le attività lavorative negli ambienti confinati devono essere esercitate solo da lavoratori o imprese qualificate, che posseggano specifici requisiti previsti dal D.P.R. 177/11. È fondamentale che il datore verifichi ciò.

-Inoltre, deve nominare un responsabile degli interventi che autorizzerà le operazioni da svolgere preliminarmente e l’ingresso degli operatori dopo la verifica dell’attuazione delle procedure di bonifica stabilite.

Il responsabile degli interventi può essere anche lo stesso datore di lavoro, il dirigente o il preposto.

-Il datore dovrà verificare la corrispondenza tra la documentazione in possesso e lo stato reale del sito e la presenza di eventuali rischi interferenti con l’attività da porre in essere. In seguito, dovrà aggiornare la valutazione dei rischi, tenendo conto dei rischi presenti, dei rischi derivanti da attività lavorative precedenti e dei rischi derivanti dal mutamento delle condizioni ambientali e di lavoro iniziali.

– Definire specifiche procedure operative che stabiliscano:

tipologia e descrizione dell’ambiente confinato e rischi indotti dal contesto in cui si opera, tipologia di lavorazioni e rischi associati ad esse;

le modalità per accertare l’assenza di pericolo per la salute e la sicurezza dei lavoratori;

le procedure con le quali effettuare una bonifica nel caso di presenza di sostanze pericolose.

-Stabilire procedure di gestione delle emergenze in relazione al rischio presente.

-Formare ed addestrare i lavoratori coinvolti nell’attività con riferimento alle procedure predisposte, all’uso dei dpi e delle attrezzature di lavoro e di soccorso e ai rischi presenti.

-Preparare un apposito modulo autorizzativo per l’ingresso all’ambiente confinato, nel quale siano individuate le figure coinvolte, le misure generali di prevenzione e le misure specifiche.

Icon snc organizza corsi per ambienti confinati.

Contattaci per avere ulteriori informazioni: https://www.iconsnc.it/

Per la sicurezza dell’operatore è fondamentale l’analisi visiva dell’albero sul quale si andrà a lavorare per verificare che vi siano le condizioni essenziali di applicabilità della tecnica di lavoro con funi.

Dunque:

-va analizzata la pianta alla ricerca di rami spezzati sospesi che rappresenterebbero già di per sé un pericolo diretto;

-prestare attenzione alla presenza di edere od altri rampicanti;

-verificare la presenza di nidi di vespe o calabroni, che se scoperti all’ultimo momento durante il lavoro possono essere fonte di grosso pericolo.

Per ultimo, una pianificazione del lavoro e della scelta delle vie di risalita e di discesa farà risparmiare tempo e fatica.

La Salita

Analizzata la struttura della pianta, si può procedere con la salita. La salita verrà eseguita con il metodo denominato foot-lock (chiudere con i piedi) e il metodo di auto-assicurazione avverrà con nodo prussik o bloccante meccanico adatto.

Il metodo normalmente utilizzato per una salita veloce e relativamente poco faticosa, consiste nel posizionamento della corda nella chioma attraverso il lancio di un sacchetto con sagola attaccata. Questo può avvenire manualmente oppure con l’ausilio di una grossa fionda. Posizionata la corda si può salire.

È fondamentale, poi, la scelta del punto di ancoraggio: l’ancoraggio deve risultare centrale per ciò che si deve eseguire e che faciliti il lavoro.

Il Lavoro

I movimenti di lavoro avverranno per raggiungere i punti dove si deve operare. Il rischio maggiore durante il lavoro in pianta, è rappresentato non tanto dalle cadute, dato l’ancoraggio della corda sempre più alto dell’operatore, ma bensì dai “pendoli”.

Il pendolo avviene ovviamente quando il punto di ancoraggio della corda non è situato esattamente sulla verticale del climber.

Per evitare pendoli durante la fase di lavoro, il climber sarà vincolato all’albero non solo dalla corda di sicurezza sempre presente, ma anche contemporaneamente da una “longe” o cordino di posizionamento EN 354.

La Discesa

Terminato il lavoro, l’operatore scenderà a terra, facendo sempre attenzione che la corda di discesa permetta con la sua lunghezza di arrivare fino a terra, in caso contrario o anche solo di dubbio, è necessario fare un nodo di sicurezza alla sua estremità.

Vuoi diventare operatore TREE CLIMBING? Icon snc organizza corsi di formazione, teorici e pratici.

Contattaci per scoprire di più: https://www.iconsnc.it/azienda/

Ogni azienda deve garantire, durante l’attività lavorativa, addetti competenti al soccorso industriale

Il D.Lgs 81/08 art.18 e 43 attribuisce al datore di lavoro la responsabilità di soccorrere un lavoratore infortunato da qualsiasi luogo in cui si verifichi l’evento.

Le aziende, quindi, devono garantire la presenza di operatori che possono agire tempestivamente, con competenze specifiche nell’ambito del soccorso industriale.

Spesso, infatti, il tempo che passa tra il momento dell’allarme e il raggiungimento della persona da soccorrere è troppo lungo. Per queste ragioni diverse aziende hanno deciso di affidare la gestione delle emergenze a squadre esterne specializzate nel Soccorso Industriale.

Il compito di una squadra di Soccorso Industriale è fondamentale: i soccorritori devono essere in possesso di specifiche competenze e avere una comprovata esperienza.

Inoltre, i soccorritori devono essere in grado di gestire le emergenze e gli imprevisti che potrebbero presentarsi durante un intervento, ma anche informare e assistere gli altri operatori coinvolti nelle attività lavorative.

Icon Snc opera in casi di lavoro in quota, spazi confinati e sospetto inquinamento.

Il nostro intervento si divide in varie fasi:

sopralluogo

valutazione dei rischi

consulenza specifica

soluzione calibrata

messa in sicurezza dell’area

assistenza durante il lavoro

predisposizione squadre di emergenza.

Inoltre, disponiamo delle migliori attrezzature per il soccorso industriale e offriamo formule personalizzate per ogni vostra esigenza.

Contattaci per avere ulteriori informazioni: https://www.iconsnc.it/

I dispositivi di protezione delle vie respiratorie rientrano nella 3° categoria e sono fondamentali per proteggere il lavoratore da gravi rischi.

Il “testo unico sulla sicurezza D.Lgs. 81/2008” suddivide i DPI in tre categorie.

I DPI di terza categoria rappresentano il massimo livello di protezione per i lavoratori e in essi rientrano: imbracature – elmetti – autorespiratori.

I dispositivi per la protezione delle vie respiratorie, conosciuti anche come APVR (apparecchi di protezione delle vie respiratorie), proteggono il lavoratore dai rischi causati dall’esposizione a sostanze pericolose quali gas, polveri e vapori coprendo interamente il viso.

Per l’utilizzo corretto di questi DPI è fondamentale che i lavoratori siano adeguatamente formati ed informati su come indossarli, pulirli e capire quando sostituirli.

I corsi di formazione prevedono una parte teorica e una pratica:

nella parte teorica, vengono forniti cenni specifici sugli agenti inquinanti con cui si potrebbe venire a contatto e quali sono i DPI/APVR specifici;

durante la parte pratica l’operatore viene preparato ad utilizzare i DPI in situazioni di pericolo mediante la simulazione di casi reali.

L’addestramento si svolge in ambienti invasi da fumo o polveri e prevedono vari gradi di difficoltà con percorsi ad ostacoli studiati per imparare a gestire il panico e per agire prontamente in caso di pericolo imminente.

Il corso mira anche ad istruire sulla corretta manutenzione corretta dei DPI e la sostituzione dei filtri respiratori per garantire l’efficienza durante l’utilizzo.

Icon Snc organizza corsi di formazione professionale sull’ utilizzo DPI 3° Categoria.

Contattaci per avere ulteriori informazioni: https://www.iconsnc.it/

Nel gruppo dei DPI di 3° categoria rientrano tutti i dispositivi capaci di proteggere il lavoratore da danni gravi o permanenti.

I DPI di terza categoria sono i dispositivi di protezione individuale utili per proteggere il capo dal rischio di collisioni accidentali, il volto e gli occhi da scintille, schegge e residui di lavorazioni, dalle cadute dall’alto e molto altro.

In alcuni ambienti lavorativi sono obbligatori, come specifica il D.Lgs. 81/08, in altri facoltativi, ed è a discrezione del datore di lavoro o del lavoratore stesso scegliere se indossarli oppure no.

Tra i DPI ci sono:

Elmetti.

Questi dispositivi sono previsti in svariati ambiti lavorativi e proteggono il capo dalle cadute accidentali e anche da quelle di materiali provenienti dall’alto. Alcuni modelli sono dotati di visiera per proteggere gli occhi dagli agenti irritanti, di dispositivi oto-protettivi per proteggere l’apparato uditivo e possono essere dotati anche di maschere per tutelare le vie respiratorie.

Imbracature.

Le imbracature proteggono i lavoratori dalle cadute dall’alto: i lavoratori possono operare nella massima sicurezza e muoversi anche comodamente visto che sono progettate per lasciare liberi i movimenti e consentire di svolgere normalmente l’attività lavorativa.

Autorespiratori.

Si tratta di dispositivi di protezione per le vie respiratorie necessari quando vengono svolti lavori in ambienti con carenza d’ossigeno o dove c’è una forte contaminazione da inquinanti.

L’Art. 77 del D.Lgs. 81/08 stabilisce che, per utilizzare correttamente questi DPI, è fondamentale che i lavoratori siano formati adeguatamente ed anche informati su come indossarli, come effettuare le operazioni di pulizia e manutenzione e individuare quando necessitano di essere sostituiti.

Inoltre, la revisione dei DPI di 3° categoria è obbligatoria e deve essere eseguita con cadenza ANNUALE, come previsto dalla normativa vigente D.Lgs.81/08, D.Lgs 475/92 e norma UNI EN 365:2005.

Icon Snc, effettua l’ispezione annuale, obbligatoria, dei DPI.

Contattaci subito: https://www.iconsnc.it/portfolio-articoli/revisione-d-p-i/ispezioniamo i tuoi DPI.