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Sicurezza e intervento in spazi difficilmente raggiungibili

In contesti industriali, i lavoratori sono spesso chiamati ad operare in ambienti pericolosi come lavori in quota, spazi confinati ed altri luoghi difficilmente accessibili. La normativa vigente (D.Lgs 81/08 art.18 e 43) assegna al datore di lavoro la responsabilità di evacuare il lavoratore colto da malore o infortunato da qualsiasi luogo in cui si sia verificato l’evento.

I piani di prevenzione “on site” possono spesso risultare insufficienti a garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori, ancor più quando si richiede il recupero di un lavoratore infortunato che può comportare un’operazione di soccorso in quota o all’interno di uno spazio confinato.

La gestione delle emergenze e il soccorso industriale presuppongono precise competenze e idoneità, specialmente se le emergenze avvengono in situazioni e ambiti lavorativi particolari;

I soccorritori, devono essere in possesso di specifiche competenze tecniche tecnico/sanitarie e di comprovata esperienza sul campo e devono essere in grado di coordinare, progettare, pianificare ed eseguire direttamente interventi di soccorso in varie situazioni di emergenza.

Icon Snc è in grado di fornire team professionali di soccorso, specificatamente addestrati per svolgere operazioni di recupero e soccorso in quota o all’interno di spazi confinati e per fornire primo soccorso in situazioni di emergenza, a seguito di un incidente o di gravi condizioni di salute.

Durante le loro presenze on site i tecnici componenti le squadre sono in grado di essere di supporto al committente anche nell’ordinaria gestione delle attività, attraverso attività di supporto tecnico quali:

-Studi ed elaborazione di documenti che individuino e analizzino gli scenari più critici per i quali si rende necessaria l’attenzione da parte della squadra di pronto soccorso;

-Studi ed elaborazione di una procedura operativa di primo soccorso necessaria per definire il coordinamento con il Presidio sanitario ed il Piano di Emergenza Interno di sito;

-Progettazione ed esecuzione di simulazioni di soccorso e recupero;

-Formazione e addestramento

Ecco perché è giusto affidarsi ad una squadra competente e professionale come la Icon Snc.

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Quali sono gli elementi essenziali per la prevenzione negli spazi confinati?

Il datore di lavoro deve, per prima cosa, valutare se sia possibile evitare di far entrare gli operatori in spazi confinati. Un diverso approccio concettuale, metodologico e tecnico può evitare la necessità di svolgere operazioni all’interno di tali ambienti pericolosi.

È fondamentale, poi, effettuare un’adeguata e opportuna valutazione dei rischi correlati alle attività da svolgere, al fine di decidere quali misure siano necessarie a garantire la sicurezza dei lavoratori. Per quanto riguarda i lavori che si svolgono all’interno di spazi confinati, questo implica l’identificazione dei pericoli presenti, la valutazione dei rischi e l’individuazione delle misure precauzionali da prendere.

E nella maggior parte dei casi, “per una corretta valutazione, si dovranno prendere in considerazione:

il tipo di attività;

il tipo di ambiente di lavoro;

i materiali e le attrezzature usati;

l’idoneità degli addetti;

le soluzioni da adottare per interventi d’emergenza.

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Elementi essenziali per la prevenzione in spazi confinati:

Nomina di un supervisore, preposto: i supervisori sono tenuti a garantire l’effettiva adozione delle misure precauzionali stabilite, a controllare, che per ogni fase del lavoro, sussistano le relative condizioni di sicurezza e ad essere presenti, durante lo svolgimento dei lavori.

Idoneità del personale: si tratta di stabilire se i lavoratori abbiano maturato una sufficiente esperienza e possiedano l’idoneità fisica.

Isolamento: nel caso in cui sia possibile che gas, fumi o vapori penetrino nello spazio confinato, sarà necessario provvedere all’isolamento fisico delle condotte, e degli altri sistemi.

Pulizia preventiva degli spazi: le operazioni di pulizia potrebbero essere necessarie a garantire che, durante lo svolgimento dei lavori, non si sviluppino fumi da residui o altri materiali.

Verifica delle dimensioni dell’apertura di accesso: verificare che l’accesso sia abbastanza ampio da garantire ai lavoratori, anche muniti dei vari dispositivi, di entrare ed uscire facilmente dall’area interessata e di permettere un accesso e un’uscita rapidi in caso di emergenza.

Efficienza della ventilazione: in alcuni casi è possibile aumentare il numero delle aperture presenti nell’ambiente di lavoro così da migliorare l’aerazione. Tuttavia, può rendersi necessario l’uso di un sistema di ventilazione forzata per assicurare un adeguato apporto di aria pulita. Un sistema di ventilazione di questo tipo si rende indispensabile nel caso in cui, all’interno dello spazio si faccia uso di bombole a gas o dispositivi alimentati a diesel, a causa dei pericoli derivanti dall’accumulo dei gas di scarico.

Sistemi d’illuminazione e dispositivi speciali: negli ambienti in cui l’atmosfera è potenzialmente infiammabile o esplosiva, è fondamentale usare dispositivi adeguati che non emettano scintille e sistemi d’illuminazione schermati.

Uso di respiratori: l’uso di respiratori si rende necessario nel caso in cui l’aria non possa essere resa respirabile a causa della presenza di gas, fumi o vapori, o a causa dell’assenza di ossigeno.

Predisposizione per le misure d’emergenza: si tratta di approntare i dispositivi necessari, i corsi di formazione e le esercitazioni pratiche.

Sistema di comunicazione: è necessario stabilire un adeguato sistema di comunicazione in modo da permettere ai lavoratori impegnati all’interno dell’ambiente confinato di tenersi in contatto con quelli all’esterno, e di lanciare l’allarme in caso di pericolo.

Se devi svolgere un lavoro negli spazi confinati affidati ai professionisti qualificati!

Una volta individuati gli spazi confinati, ne verifichiamo i rischi collegati e identifichiamo sia le procedure di lavoro e manutenzione all’interno, sia le procedure in caso di emergenza o infortunio.

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Lavori su corda per manutenzione edifici, sempre più alti

Edifici e condomini richiedono periodicamente interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria.

I lavori di manutenzione ordinaria di un condominio sono interventi volti alla riparazione, al rinnovamento e alla sostituzione delle finiture degli edifici, nonché quelli necessari ad integrare o mantenere in efficienza gli impianti tecnologici esistenti.

La nostra squadra di lavoro è formata, qualificata e certificata per i lavori di sospensione su fune, quali: manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici

I lavori di manutenzione straordinaria di un condominio comprendono interventi che riguardano modifiche necessarie per rinnovare e sostituire parti anche strutturali degli edifici, quelli per realizzare ed integrare i servizi igienico-sanitari e tecnologici e quelli riguardanti la variazione delle superfici delle unità immobiliari. In generale, è manutenzione straordinaria degli impianti quella che riguarda tutti gli interventi differenti da quelli ordinari.

Gli interventi di manutenzione sia ordinaria che straordinaria di edifici e condomini possono essere eseguiti con la tecnica dei lavori su corda, con operatori specializzati sospesi su fune e assicurati da appositi dispositivi, evitando quindi il montaggio e l’uso di attrezzature invasive e costose.

Le tecniche dei lavori su fune permettono l’accesso e il posizionamento a un punto di lavoro posto in quota a operatori direttamente sostenuti dalla fune, completamente sospesi oppure in appoggio sulla struttura, nella fase di accesso, durante il lavoro e nella fase di uscita dal punto di lavoro.

Chi può eseguire la manutenzione di edifici su corda?

Gli interventi di manutenzione di edifici su corda possono essere eseguiti solo da operatori specializzati adeguatamente formati e preparati fisicamente e richiedono l’utilizzo di sistemi di protezione e strumenti anti-caduta e il possesso delle certificazioni necessarie a norma di legge.

Speleologi e canyonisti per passione, i fratelli Morbidoni hanno una lunga esperienza nei lavori di manutenzione su fune, soprattutto in strutture industriali, aziende agricole e vitivinicole.

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Tree Climbing letteralmente significa “arrampicata su alberi”.

Il treeclimbing è una tecnica innovativa che permette di intervenite sugli alberi in modo rapido e sicuro evitando l’utilizzo di ingombranti e pesanti mezzi meccanici.

Le operazioni che vengono svolte sulla pianta derivano da una valutazione tecnica dell’albero dove, in base alla cura e al problema specifico da risolvere, viene utilizzata una tecnica di accesso specifica per eseguire:

– Potature per la rimozione dei rami secchi al fine di eliminarne la possibilità di caduta;

– Potature di contenimento per modificare o contenere lo sviluppo di uno o più rami in base alla fisiologia dell’albero curato;

– Tagli di selezione quando è necessario rimuovere rami spezzati naturalmente o rami cresciuti successivamente a traumi naturali o artificiali;

– Consolidamento di branche o rami per ragioni di valutazione dei rischi che rendono necessario controllare o vincolare la possibilità di caduta;

– Il taglio di rami o branche in casi eccezionali, successivamente alla valutazione di stabilità;

– L’abbattimento controllato quando l’albero muore o è fortemente danneggiato.

Grazie al Tree Climbling, una tecnica al servizio degli alberi e di siti artificiali, Icon Snc offre un servizio attento ed accurato, in totale sicurezza, secondo le esigenze del cliente ed in armonia con il bene comune del verde.

La scelta di operare in treeclimbing è la soluzione migliore per intervenire sugli alberi per le operazioni di potatura, consolidamento cura o abbattimento.

Quali sono le operazioni fondamentali del tree-climbing?

La prima operazione che garantisce la sicurezza è l’ispezione dell’albero: osservare l’assenza di difetti alle radici, al tronco o ai rami dove ci si dovrà arrampicare.

Il lancio del sagolino è parte integrante della tecnica del tree climbing ed è un metodo molto efficace per installare una corda in cima ad un’albero ancora prima di arrampicarsi. Consiste semplicemente nel lanciare un sacchettino (ripieno di palline di piombo), attaccato ad un cordino leggero, al di sopra di una forcella di diametro sufficientemente grande per servire da ancoraggio. Al cordino da lancio verrà poi legata la corda di risalita.

Successivamente al lancio, l’operatore fa in modo che tra i due capi del sagolino non ci siano rami che, altrimenti, nella fase di lavoro sarebbero d’intralcio. Dopo di che, legando il capo libero della corda di risalita al capo del sagolino, la installa sull’ancoraggio recuperandola e doppiandola.

L’installazione della corda può essere fatta con diverse metodologie.

Dopo aver installato le corde di lavoro e di sicurezza, il tree-climber, tramite l’imbracatura, si collega al sistema e inizia la risalita fino al punto di ancoraggio, dove, tramite delle manovre specifiche, si posiziona e si prepara alla fase vera e propria di lavoro.

La nostra squadra di lavoro è formata, qualificata e certificata per i lavori di sospensione su fune, quali:

manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici

pulizia facciate

piccoli interventi edili

imbiancatura

pulizia grondaie o canali di scolo

installazione vario genere

allestimento palchi per spettacoli

tree climbing

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Grondaie e pluviali costituiscono il sistema di raccolta e smaltimento delle acque piovane e, quando sono intasati l’acqua non riesce più a defluire in modo corretto dalle coperture degli edifici.

Le grondaie, così come tutto l’impianto di scolo delle acque piovane, assume un’importanza considerevole per il mantenimento del buono stato del tuo edificio perché evita che le piogge si vadano ad accumulare sul tetto e ivi ristagnino, finendo per intrufolarsi all’interno della struttura causando usure e fastidi di varia entità.

Tutti gli edifici sono infatti dotati di questo impianto e anche se non vi si pone la giusta attenzione, sarebbe sempre bene mantenerlo nel migliore dei modi per evitare il propagarsi, appunto, di usure di altro genere, non sempre semplici ed economiche da ripristinare.

Come evitare che le grondaie si intasino?

Lo stato di grondaie e pluviali andrebbe controllato almeno 1 volta l’anno, anche perché, oltre a intasarsi, potrebbero rovinarsi o subire rotture, non svolgendo più il loro compito a dovere.

Eliminare tutti i detriti e i sedimenti che durante l’anno si sono accumulati nelle grondaie è fondamentale per evitare che si intasino: per risolvere il problema alla radice sono disponibili sul mercato speciali reti che vanno applicate sulla superficie delle grondaie, progettate appositamente per far passare l’acqua, bloccare gli eventuali detriti portati dal vento e impedire ai volatili di nidificarvi.

Grondaie intasate?  Grazie al nostro intervento il tuo sistema di scolo delle acque piovane sarà sempre in perfetto stato

Gli operatori di Icon Snc sono specializzati nella manutenzione e ripulitura di grondaie e pluviali, riescono ad effettuare sopralluoghi e interventi in ogni parte dell’edificio, a qualunque altezza, senza utilizzare impalcature e ponteggi.

Da quanto tempo non fai controllare le grondaie della tua casa o del tuo condominio?

Per la pulizia di grondaie e canali di scolo è sempre necessario affidarsi a specialisti che sappiano come operare in sicurezza anche ad altezze elevate.

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Il luogo di lavoro deve essere dotato di strumenti necessari a garantire un certo grado di protezione contro la possibilità del verificarsi di incidenti.

La salute e sicurezza sul lavoro è, innanzitutto, un diritto del lavoratore. É anche un interesse per l’impresa che, nel garantire un ambiente più sicuro, non incorre in sanzioni ed aumenta la produttività.

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Ma cosa si intende per sicurezza sul lavoro?

La sicurezza sul lavoro consiste nell’insieme di azioni interne ed esterne all’organizzazione finalizzate a garantire l’incolumità del personale.

Si verifica quando il luogo di lavoro è dotato degli accorgimenti, degli strumenti e dell’attività di prevenzione che forniscono un ragionevole grado di protezione contro la possibilità del verificarsi di un evento pericoloso per la salute di chi lo svolge.

Le misure di tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori hanno il fine di migliorare le condizioni di lavoro, ridurre la possibilità di infortuni ai lavoratori, ai collaboratori esterni (es. subcontraenti) e a quanti si trovano, anche occasionalmente, all’interno dei luoghi di lavoro. Misure di igiene e tutela della salute devono essere adottate al fine di proteggere il lavoratore da possibili danni alla salute quali gli infortuni e le malattie professionali, nonché la popolazione generale e l’ambiente.

Gli obblighi del datore di lavoro

Ai sensi del D.Lgs 81/2008 e il D.Lgs 106/2009, il datore di lavoro è obbligato a:

-organizzare l’attività lavorativa;

-salvaguardare l’integrità psicofisica dei dipendenti;

-informare i lavoratori sui rischi specifici che possono correre nonché organizzare programmi di formazione e addestramento;

-fare in modo che il lavoratore possa utilizzare macchinari e strumentazioni senza correre rischi;

-verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche da parte dei lavoratori e vigilare;

-sottoporre il personale a visite mediche, se necessario.

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I D.P.I. rappresentano un elemento che può ridurre i pericoli negli spazi confinati

Il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale permette, spesso, di evitare tragiche conclusioni agli incidenti sul lavoro, a maggior ragione se questi avvengono negli spazi confinati.

Un ruolo fondamentale, quando si lavora in ambienti confinati, lo giocano gli strumenti che permettono la protezione delle vie respiratorie. Vanno sempre utilizzati quando si lavora in spazi ristretti o dalle temperature non idonee, quando si rischia intossicazione da gas o vi è una carenza di ossigeno, in prossimità di altiforni, quando sono presenti fumi di metalli pesanti o polveri, per i lavori in pozzetti, canali e vani sotterranei della rete fognaria.

Per quanto riguarda i DPI da prevedere, la normativa italiana stabilisce:

-indumento protettivo del corpo (classe III; tipo adeguato alle sostanze potenzialmente presenti;)

-guanti (nitrile; altre tipologie protettive specifiche per lavoro;)

-scarpe antinfortunistiche da lavoro

-protezione respiratoria (maschera FF; maschere di protezione delle vie respiratorie APVR a filtro contro particelle, vapori e gas; a seconda del sito di intervento)

-occhiali protettivi con paraocchi laterali

-casco protettivo con sottogola

-imbracatura anti caduta e cinture di sicurezza

Agli elementi sopra indicati devono essere aggiunti ulteriori equipaggiamenti in relazione al contesto e alle procedure di lavoro che vengono segnalate nelle procedure ordinarie di sicurezza di cantiere, nei DUVRI, nei permessi di lavoro:

-Utensileria manuale (mazzetta; scalpello; chiavi inglesi; …) anti scintilla

-Strumenti di rilevazione ossigeno, vapori, gas esplosivi anche personali (per quanto eventualmente di specifica necessità)

-equipaggiamento da ventilazione

-fonti di luce

-barriere e protezioni dell’accesso (area ristretta rispetto alla delimitazione del cantiere)

-equipaggiamento per l’ingresso in quota

-equipaggiamento antiannegamento

-equipaggiamento di emergenza (trave di ancoraggio trasversale e ancoraggio mobile; treppiede corredato di motore avvolgicavo e relativo cavo metallico

-estintore e materiale antincendio

-materiale di primo soccorso e rianimazione

Viene completato il quadro informativo con un riferimento alle azioni di recupero

  1. a) Recuperi di emergenza con soccorritore all’esterno:

-imbracature di sicurezza EN 361

-imbracature specializzate per recupero di emergenza EN 1497 (per recuperi da fonometrie di dimensioni ridotte; per estrazioni verticali da vasche a cielo aperto di operatori che non lavorano con indosso l’imbracatura; per estrazioni orizzontali – tubazioni, forni di laminazione, ecc. -)

-utilizzo di dispositivi di ancoraggio tipo treppiede EN 7958

-argani per recuperi di emergenza EN 1496 con cavo di acciaio (con garanzia anti caduta assicurata da altro dispositivo)

-argani per recupero combinati con dispositivi anti caduta EN 1496 + EN 360 (protezione anti caduta e recupero integrate in un solo DPI)

-paranchi manuali di sicurezza per recupero su corda EN 12278 + EN 567 + EN 1891

tripode di recupero EN 7958

-palo pescante a Tripode con dispositivo di recupero Direttiva 89/392/CEE

dispositivi su fune EN 1491

  1. b) Recuperi di emergenza con accesso del soccorritore

-cappuccio per connessione ad autorespiratore doppia via del soccorritore

-bombola per soccorso con boccaglio (per ferito cosciente)

-maschera per soccorso con bombola in sacco da tracolla

-cappuccio per soccorso con bombola in sacco da tracolla

-pistola a infrarossi (per visione termica per ricerca infortunati in condizione di totale mancanza di luce e/o visibilità, esempio fumo)

  1. c) Trasporto infortunati

-barelle galleggianti

-barelle pieghevoli

-teli di evacuazione

È importantissimo, inoltre, che chi è destinato ad utilizzare i D.P.I. venga adeguatamente formato sulla funzione e sul modo di utilizzo. Stesso principio vale per chi, in caso di incidente, è deputato al soccorso e che, quindi, deve indossare i medesimi D.P.I.

La nostra esperienza pluriennale ci permette di formare e preparare: – operatore – tecnici – imprese del settore sul corretto utilizzo dei sistemi anticaduta, garantendo una formazione professionale negli spazi confinati.

Infine i D.P.I. devono essere conformi e possedere la marcatura CE, che garantisce che il produttore, o chi per lui, possa mostrare, qualora gli venga richiesto, la dichiarazione di conformità CE.

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Il tree climbing, un insieme di tecniche di lavoro che permette di accedere alla pianta in maniera sicura per l’operatore e nel totale rispetto di essa

Il Tree climbing o arrampicata su albero, è una tecnica di arrampicata che consente di accedere alla chioma dell’albero e muoversi, in sicurezza passando da un ramo all’altro.

Il Tree climbing è principalmente impiegato per eseguire operazioni di potatura, abbattimento, consolidamento o ancoraggio di piante dall’alto e medio fusto. Viene eseguita dove gli operatori per mezzo di piattaforme elevatrici ed autogrù non posso arrivare ad eseguire le operazioni di taglio.

L’arboricoltore può attraversare in sicurezza tutta la chioma e può spostarsi sulle branche valutando attentamente tutti quelli che sono i deficit strutturali e i problemi fitopatologici della pianta osservandoli dal punto di vista più confacente allo stato strutturale della pianta.

Con questo metodo l’operatore non è limitato nei suoi movimenti dagli spostamenti possibili della piattaforma aerea ma può raggiungere e potare i rami che effettivamente devono essere potati trovandosi nella posizione più idonea per effettuare un taglio corretto; può posizionare i consolidamenti nel modo più adatto; può penetrare nelle parti più fitte della chioma senza dover per forza sfrondare per permettere il passaggio del cestello.

Gli operatori devono seguire appositi corsi di formazione per l’utilizzo in sicurezza di tale tecnica (D.Lgs 81), devono dimostrare che la utilizzano regolarmente per la cura degli esemplari arborei e possiedono idonei titoli di specializzazione nel campo dell’arboricoltura ornamentale (corsi di potatura superiori a 200 ore e/o diploma di perito agrario o equipollenti e/o laurea in agraria o equipollenti) .

Icon Snc forma e addestra personale sia al lavoro in fune, al lavoro su piante (tree climbing) e al lavoro negli spazi confinati, anche con autorespiratori.

Vuoi seguire uno di questi corsi?

Il nostro obiettivo è quello di insegnare passo passo a padroneggiare strumenti e tecniche di lavoro sicure ed affidabili, a muoversi in autonomia all’interno della chioma e a saper scegliere l’intervento migliore sia per la salute dell’albero e per le persone che lo custodiscono.

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Poiché i DPI sono impiegati per la protezione della singola persona nelle aree di lavoro si rivela fondamentale mantenere sotto controllo il loro grado di sicurezza.

Le revisioni e le ispezioni vengono effettuate su differenti tipologie di dispositivi di protezione individuale sia metallici che tessili tra cui connettori, imbracature, caschi, corde, dispositivi retrattili, dispositivi di soccorso e recupero.

La normativa vigente (D. Lgs. 81/08, D.Lgs 475/92 e norma UNI EN 365:2005) impone una revisione dei DPI di terza categoria da eseguire ogni 12 mesi (salvo diverse indicazioni del costruttore). Tale revisione, secondo la normativa EN 365, può essere eseguita solamente da “persone competenti” o “formate dal costruttore”.

Hai bisogno di revisionare e ispezionare i tuoi DPI? Contattaci!

La persona competente esegue l’ispezione e la revisione di un DPI di terza categoria seguendo una procedura standard con diverse fasi.

1.Preparazione

La persona responsabile dell’ispezione a seconda dei DPI da revisionare, attraverso il libretto di uso e manutenzione, verifica la regolarità delle ispezioni effettuate in precedenza.

2.Identificazione

In questa fase la persona competente verifica che il DPI consegnato sia identificabile attraverso le informazioni riportate su di esso:

Nome del costruttore

Data di fabbricazione

Codice del prodotto e sua identificazione

Norma EN di riferimento

Marchio CE con numerazione dell’ente certificatore

Ispezione

Dopo l’identificazione viene effettuata l’ispezione e la revisione del prodotto attraverso una verifica visiva, tattile e funzionale.

3.Esito

L’ispezione si conclude mediante l’esito stabilito dalla persona competente che definisce il DPI “idoneo all’uso” o “fuori servizio” o in alcuni casi “riparabile”.

I nostri servizi si adattano alle tue esigenze!

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I dispositivi di protezione del capo servono a proteggere contro i rischi legati alla caduta di oggetti o dall’urto del capo contro oggetti fissi

In numerose attività in cui la testa è esposta a un pericolo è obbligatorio l’uso di una protezione. Gli elmetti di sicurezza, o caschi antinfortunistici, sono dei dispositivi di protezione individuale progettati per proteggere la testa e il cranio di chi li indossa.

Sono indispensabili in aree di lavoro pericolose e prevengono i danni da caduta accidentale del lavoratore o di materiali dall’alto.

Questo speciale casco da lavoro è progettato per resistere agli urti e alla penetrazione, riuscendo a dissipare l’energia d’urto e potendo deviare, grazie alla sua particolare forma, gli oggetti con cui si scontra.

Per essere conformi questi DPI devono essere muniti di un aggancio di sicurezza sotto il mento, per evitare che scivoli via o si sposti pericolosamente.

Alcuni modelli di caschi antinfortunistici, per esempio, sono dotati di:

-visiera per proteggere gli occhi dagli agenti irritanti

-dispositivi otoprotettivi per preservare la salute dell’apparato uditivo

-maschere per la protezione delle vie aeree

-colori fluo e appendici catarifrangenti per dare all’operatore alta visibilità

-colori scuri e opacità per limitare la visibilità del lavoratore (per esempio in ambito militare)

-protezioni per il collo

-imbottiture intercambiabili

-sostegno per lampade frontali

-strumenti di isolamento acustico

-fessure di ventilazione per garantire prese d’aria laterali.

In che categoria di DPI rientrano gli elmetti?

Gli elmetti di sicurezza possono essere DPI di seconda o di terza categoria, in base alla certificazione che viene data.

Quelli di terza servono a proteggere i lavoratori da danni gravi o permanenti in attività che possono causare anche la morte. Quelli di seconda categoria, comprendono dispositivi legati ad attività con rischio rilevante, ma non sufficientemente significativo da rientrare nella categoria più alta.

Gli elmetti rientrano in genere nella seconda categoria, ma se sono DPI salva vita, utili per esempio a tutelare l’operatore dai rischi elettrici, allora rientrano nella terza.

Manutenzione degli elmetti

Come tutti gli altri DPI anche i caschi infortunistici devono essere conservati in buone condizioni: solo così è possibile lavorare in sicurezza e tutelarsi da ogni possibile rischio.

La manutenzione deve essere regolare e deve essere eseguita secondo le tempistiche e gli standard indicati nel libretto con le istruzioni d’uso.

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