Una corretta valutazione dei rischi per i lavori in sotterraneo

Lavorare in sicurezza è essenziale per garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori. Se questo vale per tutti i settori produttivi e per tutti i tipi di lavoro, lo è ancor di più per quelle attività in cui i lavoratori sono esposti ad una categoria di rischio alto.

Ci sono ambienti di lavoro potenzialmente più pericolosi di altri e, per tale motivo, vengono assoggettati ad una normativa specialistica, come quella concernente la sicurezza nei lavori in sotterraneo.

I lavori in sotterraneo, ovvero quelli nelle gallerie, nelle caverne, nelle miniere o nei pozzi, presentano specifici fattori di rischio. Per garantire efficienti ed efficaci misure di tutela, occorre studiare i rischi presenti nell’ambiente di lavoro, al fine di poter mettere il lavoratore nella condizione di lavorare in sicurezza.

La Valutazione dei rischi

La valutazione dei rischi va alla ricerca dei diversi fattori di rischio, quali quelli legati alla salubrità, all’illuminazione, al microclima. Ma se tale valutazione può sembrare semplice in alcuni ambienti di lavoro, potrebbe non essere altrettanto in presenza di lavori in sotterraneo.

La prima cosa da verificare è la salubrità dell’ambiente di lavoro in relazione alla ventilazione e al monitoraggio della presenza di gas. Le gallerie sono ambienti chiusi, senza fonti di luce o di aria naturale. In un ambiente così non è sempre possibile garantire il ricambio dell’aria. Se poi vengono utilizzati anche mezzi che producono polveri (tipo un escavatore) o da cui fuoriescono sostanze inquinanti (ad esempio, dal tubo di scarico di un camion a motore diesel), la qualità dell’aria certamente va a peggiorare.

Dunque, è fondamentale analizzare le caratteristiche del motore (manutenzione, potenza, usura del mezzo) e le caratteristiche delle emissioni inquinanti (quantità e tipologia) e dei dispositivi di abbattimento delle stesse emissioni (se funzionanti e sufficienti), per poi adottare delle misure di tutela adeguate a salvaguardare i lavoratori.

Inoltre, anche le manovre di movimentazione dei mezzi negli ambienti sotterranei possono comportare rischi elevati per i lavoratori, soprattutto per la scarsità di illuminazione e l’amplificazione dei suoni che caratterizza questi ambienti.

Un altro pericolo è rappresentato dalle infiltrazioni dell’acqua. La normativa, a riguardo, afferma che «Le misure minime di sicurezza per evitare l’irruzione e la stagnazione di acqua in galleria, nonché le opportune misure per l’evacuazione della stessa, in particolare derivante da acque sorgive e di falda, incontrate nel corso dello scavo”, vanno prese dopo aver valutato “la portata, le pressione e la temperatura dell’acqua presente nell’ammasso roccioso o nei terreni attraversati, anche per mezzo di fori spia di idonea lunghezza; l’allontanamento delle acque può essere eseguito mediante cunicolo di scolo oppure, nelle tratte in contropendenza, tramite eiettori o pompe centrifughe azionate ad aria compressa o con energia elettrica, correttamente dimensionate per garantire un rapido smaltimento delle acque».

Un altro aspetto da considerare è il sistema di comunicazione con l’esterno che deve essere conosciuto dai lavoratori al fine di chiedere aiuto in caso di bisogno e dai soccorritori in caso di intervento.

Il personale di soccorso che entra nei sotterranei, per qualsiasi tipologia di emergenza, deve avere a disposizione tutte le informazioni riguardanti le caratteristiche dell’ambiente di lavoro, per poter adottare tutte le procedure in grado di garantire che l’azione di soccorso avvenga in condizioni di sicurezza e non diventi, a sua volta, fonte di pericoli.

Per consentire l’accesso dei lavoratori in un ambiente confinato è necessario valutare i rischi per poter determinare le misure di prevenzione e protezione che garantiscano loro salute e sicurezza.

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Valutare e gestire i rischi correlati al lavoro in quota.

Scegliere come metodo operativo il lavoro in quota con funi significa che la valutazione dei rischi ha appurato una serie di elementi che lo rendono necessario e preferibile.

Dopo aver appurato la eseguibilità in sicurezza del lavoro con funi, la valutazione dei rischi “deve tenere conto dei seguenti elementi qualitativi:

-impossibilita di accesso con altre attrezzature di lavoro;

-pericolosità di utilizzo di altre attrezzature di lavoro;

-impossibilità di utilizzo di sistemi di protezione collettiva;

-esigenza di urgenza di intervento giustificata;

-minor rischio complessivo rispetto ad altre soluzioni operative;

-durata limitata nel tempo dell’intervento;

-impossibilità di modifica del sito ove è posto il luogo di lavoro”.

L’intervento si sofferma poi sulle abilitazioni necessarie per eseguire i lavori su corda, sui sistemi di protezione anticaduta che richiedono formazione e addestramento dei lavoratori e sui punti di ancoraggio.

I punti di ancoraggio devono essere ancorati mediante appositi dispositivi a strutture in grado di sopportare:

-il peso dell’operatore;

-il peso delle attrezzature di lavoro;

-il peso di un eventuale soccorritore;

-le eventuali sollecitazioni dinamiche di una caduta protetta da un dispositivo ad assorbimento di energia cinetica.

La “realizzazione dei punti di ancoraggio per ogni lavoro con funi deve essere prevista nel POS (Piano Operativo di Sicurezza, ndr) e deve avvenire sotto il controllo e la verifica di un preposto. Per gli ancoraggi fissi, di qualsiasi tipo, deve essere eseguita una corretta installazione.

Grazie alle informazioni deducibili da elaborati grafici e ad un’analisi dell’immobile eseguita da un nostro tecnico abilitato, siamo in grado di evidenziare i rischi di caduta dall’alto a cui i tuoi lavoratori sono sottoposti ogni giorno.

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