Il 28 aprile rappresenta la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, istituita nel 2003 dall’ILO, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro.
Questo giorno, che quest’anno celebra la sua 21ª edizione, offre un’importante opportunità di riflessione e dialogo su questioni cruciali legate alla prevenzione nei contesti lavorativi.
Il tema del 2024, ‘Sicurezza e salute sul lavoro: Dialogo sociale e cultura della prevenzione’, sottolinea l’importanza del coinvolgimento di governi, datori di lavoro e lavoratori nel promuovere una cultura della prevenzione e nel favorire il dialogo sociale per garantire luoghi di lavoro sicuri e salutari per tutti.
La Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro è estremamente importante perché mette in luce tematiche fondamentali legate alla protezione e al benessere dei lavoratori.
Ecco perché è così significativa:
- Sensibilizzazione: La giornata serve a sensibilizzare l’opinione pubblica, i governi, i datori di lavoro e i lavoratori stessi sui rischi presenti nei luoghi di lavoro e sull’importanza di adottare misure preventive.
- Promozione della cultura della prevenzione: Promuovere una cultura della prevenzione significa incoraggiare una mentalità che mette al centro la sicurezza e la salute dei lavoratori, integrando queste tematiche nei processi decisionali e operativi delle organizzazioni.
- Riduzione degli incidenti sul lavoro: Attraverso l’educazione, la formazione e l’applicazione di norme e procedure di sicurezza, la giornata contribuisce a ridurre il numero di incidenti e lesioni sul lavoro.
- Miglioramento delle condizioni lavorative: Promuovendo la sensibilizzazione e il coinvolgimento di tutti gli attori coinvolti, si lavora per migliorare le condizioni di lavoro e creare ambienti più sicuri e salutari.
- Rispetto dei diritti dei lavoratori: La Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro aiuta a riaffermare l’importanza dei diritti dei lavoratori alla salute e alla sicurezza sul posto di lavoro, sottolineando l’obbligo etico e legale delle organizzazioni di garantire un ambiente lavorativo sicuro.
In sintesi, questa giornata è un’occasione cruciale per promuovere una cultura di prevenzione e sensibilizzare sull’importanza di garantire luoghi di lavoro sicuri e salutari per tutti i lavoratori.
I dati sulle morti bianche nel 2023
Secondo l’ultima rilevazione provvisoria dell’Inail, nel 2023 sono stati segnalati quasi tre morti sul lavoro al giorno. Complessivamente sono state 1.041 le denunce di morti bianche giunte all’Inail in 12 mesi. Dato in calo del 4,5% rispetto all’anno precedente (2022) quando si contavano 1.090 denunce di decessi sul lavoro.
Sempre nel corso del 2023, l’Inail stima che ci siano stati 15 incidenti mortali plurimi, vale a dire quelli in cui hanno perso la vita due o più lavoratori. Le vittime sono state in totale 36. In 22 casi era coinvolto anche un mezzo di trasporto.
Tra i più noti incidenti mortali plurimi del 2023, quello avvenuto ad agosto a Brandizzo (Torino), dove cinque addetti alla manutenzione dei binari della ferrovia erano stati travolti da un treno, e la deflagrazione in una fabbrica di fuochi di artificio che a settembre aveva causato tre vittime in Abruzzo.
A novembre c’era stato anche uno scontro frontale vicino a Urbino, tra un pullman e un’ambulanza. A perdere la vita i 3 operatori sanitari e il paziente. Un dato, quello degli incidenti mortali plurimi, in calo rispetto al 2022, quando erano stati denunciati 19 incidenti plurimi per un totale di 46 decessi, di cui 44 stradali.
La casistica
Secondo i dati Inail, tra gli incidenti mortali nel 2023 sono diminuiti quelli in itinere, ovvero quelli avvenuti nel tragitto casa-lavoro (dai 300 del 2022 ai 242 del 2023), mentre sono aumentati quelli avvenuti in occasione di lavoro: da 790 a 799. In particolare, il 91,7% dei casi mortali ha riguardato gli uomini, con un calo dell’1,5% rispetto al 2022, e quasi la metà dei decessi rientrava nella fascia tra i 50 e i 64 anni.
I dati sugli infortuni
Quanto ai dati sugli infortuni sul lavoro, le denunce presentate all’Inail tra gennaio e dicembre 2023 sono state oltre 585mila, in calo del 16,1% rispetto alle 697.773 del 2022. Riduzione che sembra essere dovuta quasi esclusivamente al minor impatto dei casi Covid che avevano caratterizzato i precedenti rilevamenti. Sono risultate, invece, in aumento le denunce di malattia professionale rilevate allo scorso 31 dicembre: quasi 73mila (+19,7% rispetto al 2022). Nello specifico, il 73,7% delle patologie denunciate nel 2023 erano riferibili agli uomini, in sostanziale stabilità con il 2022, e anche la distribuzione territoriale non ha registrato variazioni significative rispetto all’anno precedente, con la concentrazione maggiore delle denunce nelle regioni del Centro (36,8%), seguito da Sud (25,4%), Nord-Est (18,9%), Isole (9,5%) e Nord-Ovest (9,4%).
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