Il Decreto Legislativo 81/08, noto come “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro” (o anche T.U. Sicurezza), è una legge italiana che disciplina la sicurezza sul lavoro. Esso ha lo scopo di proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori in tutti i settori di attività

In Italia, la sicurezza sul lavoro è disciplinata dal Decreto Legislativo 81 del 9 aprile 2008, (dlgs 81/08) noto comunemente come il “Testo Unico in materia di salute e sicurezza sul lavoro.”

Il Testo Unico sulla sicurezza elenca infatti le misure generali di tutela, integrate da disposizioni specifiche per rischi o settori di attività, coprendo una vasta gamma di aspetti, come la movimentazione manuale di carichi, l’uso di videoterminali, l’esposizione ad agenti fisici, biologici e cancerogeni, e altro ancora.

Questo importante documento, entrato in vigore il 15 maggio 2008, si compone di 306 articoli e 51 allegati, organizzati in vari titoli che ne delineano la struttura.

Ecco una panoramica sintetica:

Titolo I (art. 1-61) Principi Comuni: riguarda disposizioni generali, il sistema istituzionale, la gestione della prevenzione nei luoghi di lavoro, e norme penali;

Titolo II (art. 62-68) Luoghi di Lavoro: approfondisce disposizioni generali e sanzioni relative ai luoghi di lavoro;

Titolo III (art. 69-87) Uso delle Attrezzature e Dispositivi di Protezione Individuale: affronta l’utilizzo di attrezzature di lavoro, dispositivi di protezione individuale, impianti e apparecchiature elettriche;

Titolo IV (art. 88-160) Cantieri Temporanei o Mobili: tratta le misure per la salute e sicurezza nei cantieri temporanei e mobili, nonché le norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro nelle costruzioni e nei lavori in quota, insieme alle relative sanzioni;

Titolo V (art. 161-166) Segnaletica di Salute e Sicurezza sul Lavoro: include disposizioni generali e relative sanzioni;

Titolo VI (art. 167-171) Movimentazione Manuale dei Carichi: esamina disposizioni generali e le sanzioni connesse alla movimentazione manuale dei carichi;

Titolo VII (art. 172-179) Attrezzature Munite di Videoterminali: illustra disposizioni generali, obblighi del datore di lavoro, dei dirigenti e dei preposti, insieme alle sanzioni;

Titolo VIII (art. 180-220) Agenti Fisici: copre disposizioni generali, protezione dei lavoratori contro i rischi di esposizione al rumore, alle vibrazioni, ai campi elettromagnetici e alle radiazioni ottiche, nonché le relative sanzioni;

Titolo IX (art. 221-265) Sostanze Pericolose: approfondisce la protezione da agenti chimici, cancerogeni e mutageni, e i rischi connessi all’esposizione all’amianto, insieme alle sanzioni;

Titolo X (art. 266-286) Esposizione ad Agenti Biologici: si occupa degli obblighi del datore di lavoro, della sorveglianza sanitaria e delle sanzioni in caso di esposizione ad agenti biologici;

Titolo XI (art. 287-297) Protezione da Atmosfere Esplosive: affronta disposizioni generali, obblighi del datore di lavoro e le relative sanzioni;

Titolo XII (art. 298-303) Disposizioni Diverse in Materia Penale e di Procedura Penale: tratta questioni penali e di procedura penale;

Titolo XIII (art. 304-306) Disposizioni Finali: contiene disposizioni conclusive del Testo Unico.

Il Testo Unico, ancorato ai principi costituzionali, trova il suo fondamento nell’art. 32 della Costituzione, che sancisce il diritto alla salute e all’integrità fisica come un principio fondamentale dell’individuo.

Entrando in vigore, il decreto 81/08 ha abrogato parte della legislazione preesistente, tra cui il celebre Decreto 626/1994.

Questa normativa, frutto di una successione di disposizioni nel tempo, ha visto ulteriori integrazioni con il Decreto Legislativo n. 106 del 3 agosto 2009 e ha subito nel corso degli anni una serie di modifiche volte a rafforzare la tutela dei lavoratori sul luogo di lavoro. Il testo è infatti soggetto a costanti aggiornamenti che ne mantengono la rilevanza nel tempo.

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La formazione e l’addestramento in materia di sicurezza sul lavoro è fondamentale per garantire un ambiente lavorativo sicuro e proteggere la salute e il benessere dei lavoratori. Continua a leggere

L’utilizzo di linee vita, o dispositivi di ancoraggio per la protezione contro le cadute, è destinato a persone che devono lavorare in altezze o situazioni di pericolo che possono comportare il rischio di cadute.

Lavoratori in costruzione: Questi lavoratori spesso si trovano a lavorare su tetti, impalcature, piattaforme o altre strutture in altezza. Utilizzano linee vita per prevenire le cadute.

Manutentori edili: Coloro che effettuano lavori di manutenzione e riparazione su edifici, quali finestre, lucernari, grondaie e facciate, possono beneficiare dell’uso di linee vita per proteggere la loro sicurezza.

Operatori di gru e sollevatori: Gli operatori di attrezzature come gru mobili, piattaforme di lavoro aeree, piattaforme elevabili e altre attrezzature di sollevamento possono utilizzare linee vita quando operano in situazioni che comportano il rischio di cadute.

Tecnici di accesso industriale: Questi professionisti si specializzano in lavori in quota, quali ispezioni, saldature, verniciature, pulizie e riparazioni su strutture industriali. Utilizzano spesso linee vita per accedere in sicurezza a zone difficili da raggiungere.

Lavoratori dei servizi pubblici: Le persone che svolgono lavori su tralicci e torri elettriche, pali della luce, o altri impianti e infrastrutture pubbliche ad altezze elevate, possono utilizzare linee vita per la propria sicurezza.

Lavoratori della manutenzione industriale: Questi lavoratori si occupano della manutenzione di impianti industriali, tubazioni, attrezzature e strutture in quota. Utilizzano linee vita per proteggersi da cadute.

Tecnici di servizio per tetti e facciate: Coloro che effettuano interventi su tetti, come riparazioni o installazioni di pannelli solari, e lavori sulla facciata di edifici possono beneficiare delle linee vita per garantire la loro sicurezza.

Operatori di alpinismo industriale: Questi professionisti eseguono lavori in quota, spesso su pareti verticali o strutture complesse. Le linee vita sono un elemento chiave della loro attrezzatura di sicurezza.

È essenziale che le persone che utilizzano linee vita siano formate adeguatamente sull’uso corretto e sicuro di questi dispositivi e che rispettino le normative e le procedure di sicurezza pertinenti.

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I DPI di terza categoria sono quelli che proteggono da gravi danni contro la salute. Fra di essi ci sono i dispositivi per la protezione da cadute e per la messa in sicurezza nei lavori in quota.

Quindi, nei DPI di terza categoria rientrano:

Elmetti – i più diffusi, poiché proteggono la testa da cadute dall’alto o da caduta oggetti; alcuni possono avere visioni o maschere protettive contro schegge o residui di lavorazione. Quelli omologati presentano un cinturino sotto al mento.

Imbracature di sicurezza – la possibilità di ancorarsi in modo stabile e sicuro, prevenire il rischio di cadute accidentali e garantire al tempo stesso sicurezza e agilità di movimento. Le imbracature devono essere assicurate a un dispositivo retrattile autobloccante ed è necessario monitorare la scadenza, definita in 5 anni dalla produzione. (questo termine non è comunque fisso, in quanto può essere stabilito dallo stesso produttore).

Autorespiratori – necessari per proteggere le vie respiratorie da gas nocivi, polveri sottili, o per trattenere la capacità di respirazione in caso di filtro di ossigeno. Per esempio, maschera che copre naso e bocca, l’aria nell’ambiente e operatore garantisce l’adeguata copertura dell’ambiente, anche tramite bombole.

Per l’utilizzo corretto di questi DPI è necessario che i lavoratori siano eventualmente formati, informati e addestrati su come indossarli e manutenerli. Devono sapere quando sostituirli, e utilizzarli nel modo corretto, con consapevolezza.

Solitamente, i DPI di terza categoria sono progettati per fornire una protezione completa contro rischi specifici che possono causare danni gravi o mortali. Tuttavia, le specifiche categorie e i tipi di DPI possono variare in base ai regolamenti e alle normative locali.

Icon snc è un’azienda specializzata da anni nel settore della sicurezza: da anni offre il suo contributo per la progettazione, realizzazione, installazione e manutenzione di dispositivi anticaduta.

Grazie all’esperienza maturata nel settore, abbiamo deciso di vendere DPI di alta qualità offrendo un’ampia gamma con soluzioni adatte ad ogni settore.

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Per usufruire di una linea vita funzionale alle proprie esigenze è necessario sottostare ad alcune regole e rispettarle.

La scelta delle linee vita è una decisione importante quando si tratta di garantire la sicurezza dei lavoratori che devono svolgere compiti in altezza, come la manutenzione di edifici, la costruzione di strutture o altre attività simili.

Valuta le esigenze specifiche:

Prima di iniziare la selezione delle linee vita, identifica le esigenze specifiche del tuo progetto. Questo può includere l’altezza in cui verranno eseguiti i lavori, il tipo di strutture coinvolte e le condizioni ambientali.

Conosci i tipi di linee vita:

Esistono diversi tipi di linee vita, tra cui linee vita orizzontali, verticali e fisse. Ciascun tipo è progettato per situazioni diverse, quindi è importante comprendere le differenze tra di essi.

Normative e regolamenti:

Assicurati di essere conforme a tutte le normative locali, nazionali e internazionali relative alle linee vita. Queste normative possono variare da luogo a luogo, quindi è fondamentale essere informati e rispettarle.

Formazione dei lavoratori:

Assicurati che tutti i lavoratori che utilizzeranno le linee vita siano adeguatamente addestrati sull’uso corretto e sicuro delle attrezzature.

Manutenzione e ispezione periodica:

Pianifica programmi regolari di manutenzione e ispezione delle linee vita per assicurarti che siano in buone condizioni di funzionamento. Le linee vita devono essere controllate da personale qualificato periodicamente.

La scelta delle linee vita richiede attenzione ai dettagli e una valutazione completa delle esigenze e delle condizioni del luogo di lavoro. Assicurarsi di seguire tutte le normative e le migliori pratiche è essenziale per garantire la sicurezza dei lavoratori che operano in altezza. Se non sei sicuro di quale tipo di linee vita sia più adatto alle tue esigenze, consulta un professionista esperto in sicurezza sul lavoro, scegli il team di Icon Snc!

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Le cronache e i dati diffusi di recente confermano ancora una volta un “deciso aumento” delle denunce di incidenti, anche con esito mortale.

È indiscutibile che la tutela della sicurezza e della salute nei luoghi di lavoro non risulta in concreto ancora oggi effettiva e diffusa, ma ciò non dipende certo dal quadro legislativo di riferimento che, sul piano della normativa prevenzionale, è oggi costituito sostanzialmente dal D.Lgs. 81/2008 – nel cui Titolo I sono indicati i principi generali sempre applicabili – e dalle altre normative complementari più specifiche relative ad alcune particolari attività.

Cosa si intende per sicurezza sul lavoro?

La sicurezza sul lavoro è un concetto estremamente importante che si riferisce a tutte le misure e le pratiche adottate per proteggere la salute e la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro.

Ecco alcuni dei principali aspetti legati alla sicurezza sul lavoro:

Valutazione dei rischi: Prima di iniziare qualsiasi attività, è importante identificare e valutare i potenziali rischi che potrebbero causare danni ai lavoratori. Questa valutazione permette di sviluppare strategie per mitigare tali rischi.

Formazione e istruzione: I lavoratori devono essere adeguatamente formati e istruiti sulle procedure di sicurezza, sull’uso corretto degli strumenti e delle attrezzature e sulla consapevolezza dei rischi presenti sul luogo di lavoro.

Utilizzo di dispositivi di protezione individuale (DPI): Quando i rischi non possono essere eliminati completamente, è fondamentale fornire ai lavoratori i DPI appropriati, come caschi, occhiali di protezione, guanti, maschere respiratorie, ecc.

Manutenzione delle attrezzature: Le attrezzature e le macchine devono essere regolarmente ispezionate e manutenute per assicurare che siano sicure da usare.

Procedimenti di emergenza: Deve essere sviluppato un piano di emergenza che includa procedure per affrontare situazioni di pericolo, evacuazione e somministrazione dei primi soccorsi.

Leggi e regolamenti: La sicurezza sul lavoro è regolamentata da leggi e regolamenti specifici che variano da paese a paese. Le aziende devono essere conformi a queste normative e garantire che i propri processi e pratiche rispettino le leggi vigenti.

Coinvolgimento dei lavoratori: Gli stessi lavoratori devono essere coinvolti nel processo di sicurezza sul lavoro, segnalando rischi, fornendo feedback sulle procedure e partecipando attivamente alla promozione di una cultura della sicurezza.

Monitoraggio e miglioramento continuo: La sicurezza sul lavoro non è un obiettivo statico; è necessario monitorare costantemente i progressi e apportare miglioramenti continuamente per affrontare nuovi rischi e cambiamenti nelle operazioni aziendali.

Ogni azienda dovrebbe avere un piano di gestione della sicurezza sul lavoro ben definito e impegnarsi a garantire che tutte le persone sul luogo di lavoro possano svolgere le loro attività in modo sicuro.

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La valutazione dei rischi è un processo fondamentale per identificare, valutare e gestire i potenziali pericoli e rischi presenti in un ambiente lavorativo.

È necessario conservare una registrazione dei risultati delle valutazioni dei rischi sul lavoro. Tale registrazione può essere utilizzata come base per:

trasmettere informazioni alle persone interessate;

monitorare l’introduzione delle misure necessarie;

fornire una prova alle autorità di vigilanza;

provvedere a una revisione, in caso di mutamenti nelle circostanze.

È fondamentale registrare almeno le seguenti informazioni:

nome e funzione della persona o delle persone che effettuano l’analisi;

pericoli e rischi individuati;

gruppi di lavoratori esposti a determinati rischi;

misure di protezione necessarie;

informazioni specifiche sull’introduzione delle misure, fra cui nome della persona responsabile e data;

dati relativi alle successive disposizioni per il monitoraggio e la revisione, comprese le date e le persone coinvolte;

informazioni in merito al coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti nel processo di valutazione dei rischi.

Le registrazioni delle valutazioni vanno redatte consultando e coinvolgendo i lavoratori e/o i loro rappresentanti e devono essere messe a loro disposizione, a titolo informativo. In ogni caso, i lavoratori interessati devono essere informati circa l’esito di ciascuna valutazione che riguardi la loro postazione di lavoro e sulle relative azioni da intraprendere.

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Normativa di riferimento, spazi confinati

Gli spazi confinati sono ambienti chiusi o semi-chiusi con limitati punti di ingresso e uscita e limitata ventilazione naturale. Questi ambienti sono abbastanza grandi da consentire l’accesso fisico di un lavoratore, ma non sono progettati per un’occupazione continuativa. Gli spazi confinati possono presentare rischi significativi per la sicurezza e la salute dei lavoratori che vi entrano o vi lavorano.

Il D.Lgs. 81/2008

La normativa che regola gli spazi confinati è contenuta principalmente nel “Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro” (Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81), noto anche con l’acronimo “D.Lgs. 81/2008” o “Testo Unico Sicurezza”.

Il D.Lgs. 81/2008, insieme alle norme tecniche di riferimento, stabilisce le disposizioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro per tutte le aziende e i luoghi di lavoro in Italia. Riguardo agli spazi confinati, l’articolo 179 del Testo Unico prevede specifiche misure di prevenzione e protezione.

In particolare, l’articolo 179 del D.Lgs. 81/2008 tratta degli “interventi in spazi confinati”. Esso stabilisce che i lavoratori non possono accedere a spazi confinati senza che siano stati adottati misure di prevenzione e protezione, e che i datori di lavoro sono tenuti a effettuare una valutazione dei rischi specifici per tali spazi. Inoltre, vengono dettagliati gli obblighi dei datori di lavoro riguardo alle procedure operative, all’informazione e formazione dei lavoratori, alle attrezzature di protezione individuale (EPI) e ai sistemi di emergenza e di soccorso.

Le procedure per gli interventi in spazi confinati devono essere definite e documentate nel Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) dell’azienda, che rappresenta un elemento chiave nella gestione della sicurezza sul lavoro.

Il DPR 177/2011

Il DPR 177/2011 definisce le misure minime di sicurezza da adottare nelle attività lavorative svolte all’interno degli ambienti confinati. Il Decreto prevede procedure generali di prevenzione e protezione tra cui: valutazione dei rischi prima di iniziare qualsiasi attività, formazione specifica per tutti i lavoratori che entrano in un ambiente confinato, equipaggiamento protettivo adeguato al tipo di rischio presente e ispezioni periodiche degli spazi confinati. L’obiettivo principale del DPR 177/2011 è quello di garantire la salute e la sicurezza dei lavoratori nell’ambiente confinato, fornendo loro tutti i mezzi necessari per compiere il proprio lavoro in condizioni sicure.

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Aiutiamo l’RSSP a mappare gli ambienti confinati o sospetti di inquinamento all’interno dell’azienda. Una volta individuati gli spazi confinati, ne verifichiamo i rischi collegati e identifichiamo sia le procedure di lavoro e manutenzione all’interno, sia le procedure in caso di emergenza o infortunio.

Non è possibile dare una risposta che sia uguale per tutti poiché i fattori che determinano il costo di una linea vita sono diversi e di varia natura.

Il costo di una linea vita è una questione ricorrente nel settore residenziale e privato dove, generalmente, chi decide di installare un sistema anticaduta è anche chi paga l’intervento.

Per rispondere a questa domanda è d’obbligo, prima di tutto, fare una premessa: non è possibile dare una risposta che sia uguale per tutti: il costo di una linea vita può variare notevolmente in base a diversi fattori, tra cui la lunghezza della linea vita, il tipo di installazione richiesta, i materiali utilizzati e la complessità del progetto.

Una linea vita è un sistema di sicurezza utilizzato per proteggere i lavoratori durante il lavoro in altezza, come quando si svolgono attività su tetti, ponteggi o altre strutture elevate.

In generale, i costi associati a una linea vita includono:

Materiali: Il prezzo dei materiali utilizzati per costruire la linea vita può variare a seconda dei componenti scelti, come cavi, staffe, ancoraggi, dispositivi di assorbimento dell’energia, ecc.

Installazione: La manodopera necessaria per l’installazione della linea vita è un altro fattore determinante. La complessità dell’installazione e il tempo richiesto influenzeranno il costo totale.

Certificazione e conformità: Le linee vita devono essere certificate e conformi agli standard di sicurezza. I costi associati alla certificazione e agli adattamenti necessari per raggiungere i requisiti di conformità possono influire sul costo finale.

Manutenzione e ispezione: È importante considerare i costi associati alla manutenzione periodica e alle ispezioni delle linee vita per garantirne la sicurezza e la funzionalità a lungo termine.

Poiché i progetti possono variare notevolmente, è difficile fornire un costo esatto per una linea vita senza informazioni specifiche sul progetto in questione.

La migliore opzione è contattare un’azienda specializzata nella fornitura e installazione di linee vita e richiedere un preventivo dettagliato basato sulle esigenze specifiche del vostro progetto.

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L’Inail, l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro, ha recentemente pubblicato i dati preliminari relativi agli infortuni sul lavoro e alle malattie professionali per i primi cinque mesi del 2023.

Nel periodo da gennaio a maggio 2023, sono state registrate 245.857 denunce di infortuni sul lavoro, un calo del 24,1% rispetto a maggio 2022. Di queste, 358 hanno avuto esito mortale, segnando un calo dell’1,6%. Queste cifre rappresentano una tendenza positiva, indicando che la sicurezza sul lavoro continua a migliorare. Tuttavia, è importante notare che i dati sono ancora provvisori e possono essere soggetti a variazioni a seguito dell’elaborazione delle pratiche.

D’altro canto, le denunce di malattie professionali sono in aumento. Nei primi cinque mesi del 2023, sono state denunciate 31.346 malattie professionali, un aumento del 22,5% rispetto allo stesso periodo del 2022. Questo aumento potrebbe essere attribuito a una maggiore consapevolezza e riconoscimento di queste patologie.

La distribuzione dei dati varia notevolmente in base al settore industriale, al genere, all’età e alla nazionalità dei lavoratori, così come tra le diverse regioni italiane. In particolare, il Sud ha registrato un calo più significativo delle denunce di infortuni (-30,9%), seguito dalle Isole (-30,1%), dal Nord-Ovest (-27,2%), dal Centro (-23,7%) e dal Nord-Est (-16,0%). Questi dati evidenziano le diverse sfide e opportunità che si presentano nelle diverse parti del paese.

I dati preliminari dell’Inail forniscono un quadro complesso: mentre la diminuzione delle denunce di infortuni sul lavoro è una notizia positiva, l’aumento delle denunce di malattie professionali indica che c’è ancora molto lavoro da fare per garantire la sicurezza e il benessere dei lavoratori italiani.

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