Nel mondo del lavoro uno degli ambienti a maggiore rischio di infortunio, ancor più se sono presenti o possono essere presenti sostanze pericolose, è l’ambiente confinato.

I tanti infortuni mortali avvenuti negli spazi confinati evidenziano spesso non solo una mancanza di formazione e consapevolezza dei pericoli, ma anche una inadeguata progettazione e organizzazione degli interventi di soccorso.

Inizialmente la normativa di riferimento era il D.Lgs. 81/08 (articoli 66 e 121 e Allegato IV, punto 3) ma in seguito, per contrastare i tanti incidenti gravi nel settore, è stato varato anche il DPR 177/2011 (“Regolamento recante norme per la qualificazione delle imprese e dei lavoratori autonomi operanti in ambienti sospetti di inquinamento o confinanti”) con le linee guida e le procedure da rispettare.

Il regolamento sulla qualificazione delle imprese

Il DPR 177/2011, “oltre che l’applicazione integrale delle disposizioni in materia di valutazione dei rischi, sorveglianza sanitaria e gestione delle emergenze, dispone che qualsiasi attività lavorativa nel settore degli ambienti sospetti di inquinamento o confinati può essere svolta unicamente da imprese o lavoratori autonomi qualificati in ragione del possesso dei specifici requisiti”.

Dunque, sia le imprese che i lavoratori autonomi che svolgono attività negli ambienti confinati, hanno l’obbligo di procedere a specifica informazione, formazione e addestramento, oggetto di verifica di apprendimento e aggiornamento, relativamente ai rischi che sono propri degli ‘ambienti confinati’.

I datori di lavoro delle imprese e i lavoratori autonomi hanno altresì l’obbligo di possedere dispositivi di protezione individuale (es.: maschere protettive, imbracature di sicurezza, etc.), strumentazione e attrezzature di lavoro (es.: rilevatori di gasi, respiratori, etc.) idonei a prevenire i rischi propri delle attività lavorative in parola e di aver effettuato, sempre in relazione a tutto il personale impiegato, attività di addestramento all’uso corretto di tali dispositivi;

Inoltre, è obbligatoria la presenza di personale esperto, in percentuale non inferiore al 30% della forza lavoro, con esperienza almeno triennale in attività in ‘ ambienti confinati’, assunta con contratto di lavoro subordinato o con altri contratti (in questo secondo caso, necessariamente certificati ai sensi del Titolo VIII, Capo I, del D.lgs. n. 276/2003) con la necessità che il preposto, che sovrintende sul gruppo di lavoro, abbia in ogni caso tale esperienza (in modo che alla formazione e addestramento il ‘capo-gruppo’ affianchi l’esperienza matura in concreto).

Gli spazi confinati e il decreto legislativo 81/2008

L’articolo 66 del D.lgs 81/08 “dispone, con riferimento ai lavori in ambienti sospetti di inquinamento: divieto di accesso dei lavoratori in pozzi neri, fogne, camini, fosse, gallerie e in generale in ambienti e recipienti, condutture, caldaie e simili, ove sia possibile il rilascio di gas deleteri, senza che sia stata previamente accertata l’assenza di pericolo per la vita e l’integrità fisica dei lavoratori medesimi, ovvero senza previo risanamento dell’atmosfera mediante ventilazione o altri mezzi idonei”.

Inoltre, in caso di dubbi sulla pericolosità dell’atmosfera è necessario che i lavoratori siano legati con imbracatura di sicurezza, vigilati per tutta la durata del lavoro, forniti di apparecchi di protezione e soprattutto che le dimensioni dell’apertura di accesso consentano l’agevole recupero di un lavoratore privo di sensi.

L’art. 121 fornisce indicazioni su quando sussista il pericolo di gas negli scavi e prescrive misure per lavori entro “pozzi, fogne, cunicoli, camini e fosse in genere” contro i pericoli derivanti dalla presenza di gas o vapori tossici, asfissianti, infiammabili o esplosivi, l’adozione di idonei dispositivi di protezione individuale delle vie respiratorie e di idonei dispositivi di protezione individuale collegati ad un idoneo sistema di salvataggio tenuto all’esterno dal personale addetto alla sorveglianza che deve mantenersi in continuo collegamento con gli operai all’interno.

ICON individua gli spazi confinati, ne verifica i rischi collegati e identifica sia le procedure di lavoro e manutenzione all’interno, sia le procedure in caso di emergenza o infortunio.

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